INTRODUZIONE
di Francesco Rampichini
Intorno alla metà degli anni ’80, la fisica Monica Zamboni mi parlò per la prima volta di quelle singolari leghe intermetalliche a base Nichel-Titanio (NiTi) chiamate “materiali a memoria di forma”, per la cui produzione si parla di una “educazione del materiale” mediante un trattamento che permette di memorizzare la forma finale che verrà assunta. L’esempio più semplice è un elemento attivo a forma di molla elicoidale che debba chiudersi completamente a caldo. Questa capacità di modificare il proprio stato al variare della temperatura, sfruttata per assolvere particolari funzioni (sensore/attuatore), le colloca nella categoria dei "materiali intelligenti”, con caratteristiche di superelasticità ed elevata capacità di smorzamento delle vibrazioni. Alcuni aspetti delle loro proprietà mi colpirono immediatamente per l’analogia con i problemi che stavo cercando di risolvere sul piano acustico.
L’associazione con “oggetti sonori” che potessero evocare un disegno identificabile fu spontanea.
Solo anni dopo tuttavia arrivai a formalizzare l’intento di stabilire un rapporto biunivoco tra suono e segno grafico (punto, linea) avviando tentativi di creare materiali sonori che evocassero forme geometriche più o meno complesse, senza ancora intravedere in che modo avrei potuto utilizzarle.
L’avvento dell’era informatica aprì un varco in questo intento. Grazie ai nuovi sequencer MIDI potei iniziare a progettare i materiali di più semplice concezione: un punto, un segmento di retta, alcune linee curve.
L’idea di poter pervenire alla descrizione di spazi audiografici a partire da tali elementi attivò un processo compositivo che sfruttava queste prime analogie con la geometria piana.
Diversi anni più tardi arrivai a definire Acusmetria il principio sul quale questi processi si basano e forme acusmetriche gli oggetti sonori in essi implicati.
Sottoponendoli all’ascolto da parte di soggetti non informati constatai di poter rappresentare un triangolo in modo praticamente inequivocabile, soprattutto nella modalità puntiforme, poiché le linee, cioè i suoni continui, ponevano maggiori problemi di natura percettiva. Seguirono quadrati, rombi, pentagoni, esagoni, ettagoni, ottagoni, ellissi...
Giunto per questa via alla costituzione di un primo strumentario acusmetrico, iniziai a compiere tentativi di sovrapposizione, il primo dei quali riguardò un cerchio ed un triangolo: l’impatto dal punto di vista psicoacustico fu forte.
Mi resi conto che le sensazioni prodotte all’ascolto erano più complesse dell’esperienza ottica: il fenomeno, sul piano della percezione uditiva, era affatto nuovo e induceva un senso di delocalizzazione spaziale a me sconosciuto, imputabile come scoprii in seguito al funzionamento dei meccanismi di ritenzione mnemonica dei punti di riferimento uditivi.
Per quanto ne sapevo, nessuno si era mai occupato di costruire un “alfabeto” di questo genere, né di stabilire una relazione geometrica diretta tra suoni e segni grafici.
Il côté scientifico di queste esperienze cominciò ad appassionarmi più tardi, anche grazie alle conversazioni con l'architetto Ettore Lariani che mostrava un interesse trasversale per questi argomenti, dato dal suo operare nella modellazione spaziale e dalla sua viva curiosità per il mondo dei suoni.
Entrambi appartenenti alla generazione formatasi senza i computer e cresciuta nel pieno della grande rivoluzione informatica degli anni ’80/90, ne avevamo vissuto l’irresistibile sviluppo sperimentando giorno per giorno il rapido confluire dei metodi di lavoro tradizionali verso quell’unicum mediatico instaurato dalla diffusione capillare del Pc. Architettura e musica, design e psicoacustica divennero i temi principali dei nostri scambi.
Nel 1999 Lariani, docente alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano, mi propose per un incarico didattico in un ambito che definimmo "forma/suono" e che da quel momento condividemmo, organizzando e sviluppando le ricerche in un contesto universitario stimolante, insieme a centinaia di studenti senza il cui impegno non saremmo forse giunti a elaborare l’approccio all’ipertesto esteso che chiamammo media_FORMASUONO.
Sempre al Politecnico di Milano avvenne l'incontro con il fisico Marco Maiocchi. Con lui si instaurò subito un rapporto di collaborazione sostenuto dal comune interesse per le sinestesie.
Quando io e Lariani parlammo dell’acusmetria a Maiocchi – esperto di strutture e appassionato di musica – non solo ne colse immediatamente i presupposti fondamentali, ma iniziò a suggerire e progettare esperimenti che produssero gli essenziali contributi della terza parte di questo volume.
Qui sono esposti i principi della materia. Abbiamo indicato dei percorsi, guardando ai fatti nella loro integrità fenomenologica, al di là del gioco delle codificazioni ed oltre la loro integrazione nelle teorie. Ecco ad oggi lo stato dell’arte.
P R E S S
Rai Radio 1 - Metrò - podcast (02/03/2011)
Intervista a F. Rampichini di Paolo Notari
Rai Radio 1 - Fratelli d'Italia podacst (31/1/2011) podcast
Radio Classica 28/1/2008 Intervista a F. Rampichini di R. Belgiojoso podcast
Tabloid 4/ 2005 La libreria di Tabloid ("Acusmetria. Il suono visibile" di P. Paganini)
Tribuna stampa (01/2005) Libri - Acusmetria di S. Annibaldi
Corriere del Mezzogiorno (22/10/2004) I Festa dell'archittettura - D. Lama
Il Mattino (21 ottobre 2004) I valori dell'architettura
Suonare News (09/2004) Capriccio spaziale di A. Bertolini
Modo (luglio/agosto 2004) Acusmetria-Geometria del suono di A. Fanelli
Il Manifesto (Alias, 26/6/2004) Che bell'edificio di mattoni sonori di M. Sebregondi
Wayfitness (05/2004) Ascolta questa bella geometria
Radio 24 (8 agosto 2004) Intervista a F. Rampichini di M. Daghini
Radio 24 (11 maggio 2004) Intervista a M. Maiocchi di S. Coyaud
Corriere della sera (29 aprile 2004) Studi di frontiera - l'Acusmetria - A. Pasini
Foglio dell'Institutum Pataphysicum Partenopeium n° 2 (2003) Acusmetria - di Marco Maiocchi
Il Teatro Temperato di Giuseppe Crotti (2005)
COS'E' L'ACUSMETRIA
Acusmetria sf., dal gr. akouo, udire e metréo, misurare. Neologismo introdotto nel 2002 da F. Rampichini, che la definisce codice delle proporzioni geometriche percepite uditivamente nella rappresentazione acustica della prospettiva spaziale.
L’acusmetria nasce da un gesto, semplice come lo scorrere di una matita su un foglio, tradotto in suono. È lo studio delle correlazioni tra i modelli sonori ascoltati e le forme geometriche evocate all’ascolto per analogia. Questa analogia si basa sui rapporti tra i parametri acustici e geometrici: dell’intensità per la distanza, della frequenza per l’altezza e della stereofonia per il movimento laterale (fig. 1).
Così come molteplici sono le modalità con cui si compie il gesto di tracciare un segno sulla carta, variando tempo, accelerazioni, spessore dei tratti, anche i parametri acustici (frequenza, modulazioni, velocità, dinamiche) si articoleranno di conseguenza.
Si tratta di un fenomeno sinestetico evocato uditivamente e ancorato all’esperienza della percezione visiva. Prima di avere un nome e di poter rispondere a leggi definite, questa tecnica era un personale sistema compositivo scaturito da un insieme di suggestioni diverse.
Avevo iniziato creando con i suoni alcune figure geometriche semplici, attraverso l’organizzazione di linee e punti in uno spazio che chiamai poi “foglio uditivo”.
Il rapporto con la geometria che cercavo di stabilire attraverso i miei oggetti sonori poi denominati As (acousmetric shape), mi aveva riportato sulla strada del vecchio Pitagora, che divideva i suoi discepoli in “acusmatici” e “matematici”.
Il termine “acusmatico” fu nel ‘900 riproposto e introdotto nel lessico musicale da Pierre Schaeffer – noto come il padre della musica concreta – per indicare genericamente ogni rumore che si intenda senza vedere le cause dalle quali deriva.
Nel mio caso però, ciò che mi proponevo era di codificare delle forme precise, ecco perché decisi di mantenere la radice acous- e cambiare la desinenza in -metria (da metron, misurare).
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E' stato avviato un progetto di ricerca sulle basi neurofisiologiche del fenomeno acusmetrico in collaborazione con l'Università di Parma, per interessamento del Prof. Giacomo Rizzolatti, padre dei neuroni specchio, il cui responsabile Scientifico è il Prof. Vittorio Gallese.
CITAZIONI
L'acusmetria ha buttato per aria il castello metafisico della sensorialità.
Carlo Sini
Ritengo la sua ricerca di grande interesse. Ha risvegliato in me con nostalgia tanti discorsi che mi faceva Luigi Nono.
Massimo Cacciari
Stiamo assistendo ad un cortocircuito sensoriale, è quindi necessario mettere in armonia contenuti di ambiti diversi.
Andrea Branzi
Acusmetrica è la condizione naturale quotidiana di ogni Io ascoltante. Questo Re è sempre stato nudo ma, al solito, bisognava che qualcuno se ne accorgesse.
Giorgio A. Riva
Sull'Acusmetria si tengono corsi in Facoltà Universitarie e Conservatori di Musica. Qui elencate, alcune fra le tesi e i testi sull'argomento di cui si ha notizia.
IL MODELLO ACUSMETRICO
a.a. 2010-2011 - Università di Roma Tor Vergata - Facoltà di Ingegneria
di Mario Salvucci - rel. Bruno Gioffré
LA MACCHINA ACUSMETRICA TOTALE
a.a. 2004-2005 - Politecnico di Milano - III Facoltà del Design - rel. Marco Maiocchi - co-rel. Ettore Lariani, Francesco Rampichini
di Christian Sciascia
ACUSMETRIA: UN NUOVO CODICE
a.a. 2003-2004 - Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura - rel. Pier Federico Caliari - co-rel. Francesco Rampichini
di Erika Gagliardini
MUSEO ACUSMETRICO DESIGN - MAD
a.a. 2002-2003 - Politecnico di Milano - Facoltà del Design - rel. Ettore Lariani - co-rel. Francesco Rampichini
In 4 volumi:
Progettazione acusmetrica integrata negli spazi allestiti di Nicola Moioli
Progetto architettonico di recupero dell'area industriale dismessa di Nicola Seta
Allestimento e organizzazione degli spazi interni ed esterni di Federico Vedani
Progetto dell'immagine coordinata e dei sistemi di comunicazione di Martino Pannofino
CASSE ARMONICHE: LUCE COLORE E MATERIA
a.a. 2009-2010 - Politecnico di Milano - Facoltà del Design di Daniela Leoni - rel. Salvatore Zingale
ACUSMETRIA
3a Fiera Internazionale dei Giovani Inventori New Dehli, India, dicembre 2006
Autori: Stefano Bolzonella, Boris Nani, Fabio Turi - Tutor universitari: Ettore Lariani, Marco Maiocchi, Francesco Rampichini
Docente: Maristella Galeazzi (Liceo Scientifico "E. Fermi" - Cantù)
Scheda descrittiva
Alcune Tesi nell'archivio:
Politecnico di Milano - OPAC generale Servizi Bibliotecari
Altre Tesi:
Viaggio nella città del suoni
L'immagine sonora
Il silenzio del suono (manuale di introduzione al design acustico, Laura Turra, 2015)
ALCUNI MEETING SULL'ACUSMETRIA
20 marzo 2005 - h 16,15
Seminari di cultura matematica
Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano - Piazza Leonardo da Vinci, 32
Seminario dal titolo: "Acusmetria. Il suono visibile" - relatori: F. Rampichini (musicista), M. Maiocchi (fisico), E. Lariani (architetto)
18-22 novembre 2004
Futurshow
Fiera di Milano, stand I.NET, loop projection di U.V.A., danza acusmetrica di Francesco Rampichini - Collaborazione e coordinamento: Ettore Lariani, Marco Maiocchi.
11-12 Novembre 2004
The 12th International Forum on Design Management Research & Education - The 2nd Annual Conference - Institute for Industrial Policy Studies - Brand Management Institute - 3rd Annual Conference of Brand Management Institute
Seoul, Korea
E. Lariani, M. Maiocchi, F. Rampichini: "Acousmetric Branding", pubblicato negli atti del convegno insieme ai file sonori per la fruizione
22-23-24 ottobre 2004
Frame & Mutations - Festa Europea dell’Architettura, Napoli
(dal catalogo) Frame & Mutations - visioni di architettura (ed. Aracne)
26 giugno 2004
Università internazionale del secondo rinascimento
Conferenza di Marco Maiocchi, Francesco Rampichini, Ettore Lariani - Introduzione di Armando Verdiglione - Senago, Villa San Carlo Borromeo
21 giugno 2004
Dipartimento di Matematica "F. Brioschi" - Politecnico di Milano
Acusmetria, seminario organizzato da prof.ssa Tullia Norando. E. Lariani, M. Maiocchi, F. Rampichini
12 maggio 2004
Triennale di Milano - Festival dell'Architettura - Presentazione dell'Acusmetria
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In fase di definizione, un progetto di ricerca sull'Acusmetria in collaborazione con il Prof. Giacomo Rizzolatti, padre dei neuroni specchio.
WHAT IS ACOUSMETRY
Acousmetry n., from greek akouō, to hear, and metréo, to measure.
Neologism introduced in 2002 by F. Rampichini, who defines it as the code of geometric proportions perceived auditorily in the acoustic representation of spatial perspective.
It uses sounds properly organised to draw dots, lines and surfaces in a spatial perspective, and works tuning three fundamental parameters: sound dynamics (near/far), pitch (high/low), stereophonic balance (right/left).
As geometry is the art of measuring the Earth (Gea), and, in a broader sense, the science of proportions and measures (lines, surfaces, solids), acousmetry is the discipline of the proportions and of the measure of the acousmetric shapes.
Acousmetry arises from a gesture, a simple one such as to draw with a pencil, transposed into sounds. It studies the relationships between the properties of heard sound models and the corresponding geometric shapes, analogically evoked by listening. The analogy is based on the ratios between parameters in sound and geometry: loudness vs distance, pitch vs height, stereophony vs right/left position. As the drawing gesture can be different in time to execution, acceleration or stroke thickness, the same apply to the sound parameters, f.i. in pitch rising time, in left to right movement speed, and so on. Those correspondences are presumably synaesthetic phenomena, evoked by listening, and supported by the visual perception experience.
Acousmetric Shapes (AS) are sound objects conveying geometrical shape recalls, to induce the visual perception of dots, lines, geometric forms moving in the space. We don’t ask to the listener “what do you hear?” but “what do you see?”: their perception activates comparisons with a knowledge not related to sounds. The sound becomes a sign referring to a sense: we are not simply listening acoustic objects, but interpreting a language.
The time determines the capability of the listener to catch the sound dots and to gather them mnemonically in order to perceive a form. “High/low”, “ascending/descending” describe the pitch of a sound and its modulation speed; “volume” indicates the loudness; other musical terms speak about “position”, “interval”, etc.; all the above examples show how much the two perception area are analogically contiguous. Our perception activity is possibly constrained by some structuring rule we cannot override: one of them determines the acousmetric synaesthesia; the acousmetric shapes copy the gestures required to draw the homologous graphic shapes, letting our short term memory to maintain the picture, in place of a paper sheet.
We experienced that after having provided few information about the “sound sheet” and some commented examples, acousmetric shapes (such as dot, line triangle, square, pentagon, circle, etc.) are easily recognised and graphically reproduced by the listeners [1].
As any other code, acousmetry requires a learning phase (in this case really short). Children learn at the school to recognise a triangle, to distinguish between an “A” and an “I” and to reproduce different sound as correspondences; we learn foreign languages through laborious mnemonic exercises; a musician can recognise a 7thdim chord after a heavy and long training of the musical code; all these examples impose a linguistic context as a common reference.
We are verifying the acousmetric perception through tests submitted to statistical analysis: the tests consist of listening sample acousmetric shapes, and of drawing the corresponding graphics on a paper; the data presently available are under process, but the high percentage of positive results already can convince that everybody can perceive acousmetric shapes, and that the phenomenon is general.
Acousmetry is a discipline rigorously formalised, according with three parameters, we refer to the three spatial co-ordinates:
Right-left. The diffusion of stereophonic recordings made us used to perceive sound on a left- or rightside; a continuous shift of the balance from left to right is felt as a sound dot moving in the same direction.
Front-back. The perception of the depth (near-far) with two loudspeakers appeals to linguistic metaphors and to experiential interpretations, and two mechanisms apply for still or moving sources.
Still sources: our experience says that weak signals come from far sources; more we have a model describing mathematically the phenomenon: the intensity of the perceived signal decreases with the square of the distance; we can control the loudness of a signal following the above law, in order to represent the required spatial distance.
Moving sources: for low speeds, the above considerations on still sources apply; for fast speed, the Döppler effect can be used, increasing the frequency of the sounds coming toward us and decreasing it for sources going away from us.
The mechanisms are in the hands of the acousmetric composer: if the goal is the representation of a central far source approaching fast the listener, he will provide a central sound, initially weak, becoming louder and louder while increasing in the pitch. Possible ambiguous representations shown that the listener chooses the simpler to be interpreted [2]:
F.i., with two loudspeakers, if a central weak sound grows in volume and pitch till a maximum for returning then to initial volume and pitch, a listener positioned in the mid point between the two speakers could interpret it as a sound dot coming from far and returning back or as coming from far and going far behind him.
According to a principle of continuity, the listener prefers feel the second solution.
The parameters of such a sound can be physically modelled as shown in fig.2, supposing a listener centered between the speakers and looking toward the front part (see Fig. 2 - Depth perception through Volume and Pitch control.):
- at T0 the source starts to give out a weak sound; the weakness induces the interpretation: either weak in itself or far;
- at T1 the volume starts to grow, while the pitch becomes higher; the only convenient interpretation induces to feel a far sound approaching;
- at T2 with the maximum volume the phenomenon reverses; the interpretation suggests a source going away; the smooth change in volume suggests continuity, and the listener interprets se sound as going behind his shoulders;
- at T3 the volume and the pitch returns at the initial values, allowing the interpretation that the source stops.
A listener in the same position but looking in the backward direction will feel the same phenomenon: the sound coming from far in front to him and moving away back.
While the perception left-right corresponds to the real physical phenomenon (the sound comes from left or right, or the ears process the position according to the average of the intensities coming from left and right; we can measure in meters th distance between the speakers and express in meters the position of the sound), the perception far-near, coming-going are ruled by “state variables”: they are meaningful only in a comparison (3).
High-low. The use of two speakers only allows the perception of high and low position through metaphoric linguistic mechanisms. The terms “high” and “low”, “up” and “down”, are really powerful in the day by day communication: we go down the stairs or up at home (real physical interpretation), but the stock exchange is going up or down, we say “up with the people”, “I’m down today”, and so on.
The same metaphor is used in music, with sounds going up (pitch) and becoming high, or goes down becoming low. A sound coming from the left speaker increasing continuously its pitch is interpreted as dot spatially rising on the left party of our sound sheet. The reverse for dots moving down.
Acousmetry formalises the correspondence sound – shape; f.i. we could model the gesture of a diagonal segment from the lower left corner to the upper right as a couple of coordinates changing in the time:
x = kt y = kt
and the corresponding acousmetric shape will map x on the speakers balance, and y on the pitch . The process is invertible (in a mathematic sense, and an acousmetric shape generated starting from a geometric one can be examined to re-generate the original gesture.
Acousmetry is a new discipline, and there are few examples of its use in various fields (marketing, arts, museum and fair settings, architecture, design etc.); leaving to the references [4] the details, we will give in the following examples of application in arts, and report here below an example of an acousmetric brand (the figure represents the wave form of the big red “i”).
Notes
[1 ]This analogy with graphics goes further on: as for the drawings on a paper, symbolic three-dimensional representations are based on metaphors and codes, and perceptive paradoxes maintain their validity.
[2] Similar behaviours can be recognised in some visual perceptions, such as the principles of similarity, continuity, symmetry, etc. ruling the interpretation of figures; see f.i. the works of Gombrich on the Gestalt..
[3] Various experiments shown that different listener perceived the same shape, but often with different sizes when the loudness parameter was involved, as well as when the last one, of the pitch. We suppose this is related to the linguistic metaphorical nature of the interpretation.
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A research project on Acusmetria with Prof. Giacomo Rizzolatti, discoverer of mirror neurons, is taking shape. Soon on this page for updates.
QUOTATIONS
Acousmetry turned upside down the metaphysical castle of sensoriality.
Carlo Sini
I consider your research of great interest and brings me back nostalgically to many discourses that often Luigi Nono made me.
Massimo Cacciari
We are in presence of a sensorial short circuit, it is than necessary to harmonize contents of different ambits.
Andrea Branzi
Acousmetric is the natural condition of every I listening. This King has always been naked but, as usual, it was necessary that someone would notice.
Giorgio A. Riva