Conoscere le costellazioni per mezzo dell'Acusmetria, attraverso mappe sonore interattive basate sull’astrocartografia, fu una delle prime applicazioni che mi parvero realizzabili a partire dalla teorizzazione del mio sistema.
Mi convinsi che lo sviluppo di questa idea avrebbe aperto anche per i non vedenti, attraverso l’esperienza dell’ascolto, una via sensoriale complementare, una modalità nuova ed originale, per conoscere quelle aggregazioni di punti luminosi nelle quali l’immaginazione umana ordina il cielo.
Dopo un paio d’anni di prove e osservazioni sottoposi il mio progetto a Fabio Peri, Direttore Scientifico del Planetario di Milano, che lo condivise con entusiasmo.
Giunsi così, in un percorso di continui esperimenti e confronti, alla creazione di un interfaccia dedicato che permetteva - con un semplice movimento del mouse - di ascoltare la mappa di una costellazione ed ogni sua singola stella, individuandone posizione e magnitudine (quest’ultima attraverso la corrispondenza intensità della luce/suono).
Stelle e galassie ci inviano la loro radiazione luminosa dopo aver attraversato immense distanze. Dato che la velocità della luce nel vuoto è di circa 300.000 km/sec., la Luna che vediamo - a una distanza media di 376.000 km - è di un secondo fa, il Sole di circa otto minuti prima, mentre Proxima Centauri, la stella a noi più vicina dopo il Sole, è già di 4 anni fa (40.000 miliardi di km).
Il telescopio Hubble ci ha permesso di fotografare galassie il cui segnale è partito otto miliardi di anni fa! Per questo, guardando il cielo, non penetriamo solo lo spazio, ma anche il tempo.
Non è un caso che in sanscrito, antica lingua della famiglia indoeuropea da cui provengono molti nostri vocaboli, “suono” si dica svara e “luce” svar : i due fenomeni sono uniti in base alla loro affinità fonetica.
Qui si coniugano gli intenti di un’operazione senza precedenti, rivolta a un pubblico indifferenziato al quale si vuol dire: “la luce è suono, ascoltala”.
A journey across zodiacal and other constellations, their myth, prejudice and reality, that involve astronomy, poetry and music, through Acousmetry, a language that allow to transform in sounds the constellations maps, in a kind of “auditive sheet”.
Innovative aspects
"Hear the stars" conjugates the intents of a definitely new challenge, addressed to large public, including blind people, whom we want to say: the light is sound, listen to it.
Thus offers a new sensorial way for the knowledge of constellations, that send us their light radiation after travelling immense distances. Since the speed of light in vacuum is approximately 300,000 km/sec., the Moon we see at an average distance of 376,000 km, is of 1 second ago, the Sun of approximately 8 minutes before, and Proxima Centauri, the closer star after the Sun, is already 4 years ago (40,000 billion km).
The Hubble telescope has photographed galaxies whose signal has started 8 billion years ago: so, looking at the sky, we penetrate not only space, but also time.
Implementation
The acting voice introduces the acousmetric code and lead the exploration of the constellations transformed into sounds and animated in an alternation of poetic melodrama on original texts (Ben note stelle e nuove).
Read more: English | Français
It is not a coincidence that in Sanskrit, ancient Indo-European language from which comes many of our words, sound is said "Svara" and light is said "Svar": the two phenomena are united in their phonetic affinity.