Giovanni
Battista Zotti
Berlingo
(BS), 4 luglio 1954 - S. Donato (MI), 24 aprile 1998.
Battista (Salzburg, 1979)
Giovanni
Battista Zotti visse e studiò a Milano, dove si diplomò
in
pianoforte (con il M° Alberto Colombo) e in composizione
elettronica
(con il M° Angelo Paccagnini) presso il Conservatorio "G. Verdi". Terminati gli studi
divenne titolare
di una cattedra di Educazione Musicale nella Scuola Media Statale. In questo ruolo
portò un
contributo ben al di là del suo incarico, tanto che
nell'Istituto
in cui operò gli è oggi intitolata l'Aula di Informatica,
allestita grazie al suo attivo interessamento e alla sua competenza.
Pianista, organista,
compositore e didatta, Battista fu un vero pioniere dell'informatica
ben
prima che questa divenisse un fenomeno di massa:
già
alla fine degli anni '70 il suo Apple Il – usato come campionatore –
faceva parte
del suo strumentario quanto il
pianoforte.
Tenne corsi e seminari
di musica
elettronica e informatica nelle sedi più diverse e in scuole
d'ogni ordine e grado: in Conservatorio come all'Istituto Europeo di
Design,
dove dette una memorabile lezione interdisciplinare sulle "nuove
frontiere"
in musica e in architettura.
Più recentemente tenne importanti
corsi per disabili della vista, presso l'Università Bocconi e
in
sedi della Regione Lombardia, sull'utilizzo del computer, mezzo di cui
colse immediatamente le potenzialità per l'autonomia
e l'emancipazione della persona con handicap, temi che furono spesso
oggetto
di battaglie e scelte personali tutt'altro che comode, condotte nel
nome
del diritto e della dignità di ognuno.
Battista (Milano, 1984)
Battista
fu probabilmente il primo non
vedente italiano ad avere un sito web
e soprattutto ad
esserselo creato da solo. Ma
l'importanza
del suo ruolo culturale e del suo intervento nel sociale si
esplicò
in molteplici attività.
Nella seconda metà degli
anni '70 fu protagonista e promotore - insieme ad Emilia Fadini,
Danilo Costantini e
altri - della storica occupazione del Conservatorio di
Milano
e della conseguente "apertura serale" delle sue aule alla
particolarissima
esperienza che divennero poi i "Corsi Popolari Serali di Musica"
(CPSM), nati e
sopravvissuti
sino ad oggi anche grazie alla sua ferma convinzione della
necessità
di avvicinare alla musica gli
adulti esclusi dal circuito elitario del suo apprendimento, per
ragioni
economiche, culturali o semplicemente anagrafiche.
Qui Battista insegnò composizione,
pianoforte, teoria musicale
e musica elettronica, essendo più volte eletto Presidente
dell'Associazione per il suo indiscusso ruolo storico e la stima
incondizionata
delle centinaia di
associati.
Grande rispetto per il suo lavoro, il suo talento
e le sue doti uniche di intelligenza e umanità
ebbero il M° Marcello Abbado
(storico direttore del conservatorio milanese) e le molte
personalità della
musica e della cultura con cui
entrò in contatto, come il M° Paolo
Arata (maestro alle
luci alla Scala di Milano)
o il pittore Paolo Baratella,
docente all'Accademia di Belle Arti di
Brera
per il quale Battista creò l'ambientazione sonora
di un'importante esposizione al Palazzo d'Arte Contemporanea di Ferrara.
Lo conobbero e stimarono molte personalità, da Karlheinz
Stockhausen a Carlo
Feltrinelli. Collaborò alla
realizzazione
di vari Lp e pubblicazioni di didattica musicale di piccoli e grandi
editori,
fra cui Casa Ricordi.
Battista
e Francesco (Milano, 1986)
Nel 1988 produsse Vedere, che raccoglie sette composizioni
originali di musica
elettronica. Avrebbe iniziato proprio nella
pienezza della maturità a cogliere i frutti di un
lavoro e d'una produzione intellettuale e artistica di primordine.
Tenne
molti concerti come pianista
e organista, sia da solista sia in orchestra e in ensemble cameristici,
ebbe centinaia di allievi che Io amarono e impararono da lui il senso
e
il piacere della musica.
Chiunque abbia avuto la fortuna di
conoscerlo
ricorda la profondità della sua intelligenza, la vastità
della sua cultura e la disponibilità disinteressata con cui
offriva
aiuto e amicizia a chi ne avesse bisogno.
Fu soprattutto
un uomo senza compromessi,
il cui grandissimo rigore e la cui ferma coerenza nel perseguire e
difendere
le proprie idee sono state e saranno di continuo esempio per
tutti noi.
Le sue opere
musicali sono una ricchezza ancora da scoprire: musica elettronica,
composizioni per coro e orchestra, musica strumentale varia. Parte di queste opere
è stata raccolta in
tre Cd prodotti da Francesco
Rampichini per musikatelier.
La sua prematura
scomparsa lascia un vuoto incolmabile. A noi, che siamo grati
della sua
lezione artistica e di vita, resta la ricchezza della sua
umanità
e del suo pensiero, come guida ed esempio per il tempo a venire.
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Biblioteca G.B. Zotti
(Berlingo, Bs)
Produzioni:
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